Asta di Arti del Novecento
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La scultura in bronzo argentato di Giorgio De Chirico “Il Grande trovatore, 1973”, stimata 40-50 mila euro, è una delle opere più significative della vendita autunnale di “Arti del Novecento” organizzata da Aste Bolaffi.
Comunicato stampa
La scultura in bronzo argentato di Giorgio De Chirico “Il Grande trovatore, 1973”, stimata 40-50 mila euro, è una delle opere più significative della vendita autunnale di “Arti del Novecento” organizzata da Aste Bolaffi martedì 7 novembre a Torino. Per questo secondo appuntamento con il XX secolo, dopo il successo dell’asta dello scorso anno, gli esperti del dipartimento hanno accuratamente selezionato 275 lotti in prestigiose raccolte private, componendo un catalogo ancora più variegato ed esclusivo. Presenti i manifesti dei cartellonisti più celebri, da Alphons Mucha a Leonetto Cappiello fino ai dipinti di artisti del calibro di Umberto Boccioni, Maurice Utrillo, Fernand Léger, Filippo De Pisis, Sonia Delaunay e Massimo Campigli. Spicca “Rosso, 1965” di Agostino Bonalumi, lavoro in tela estroflessa e smalto esemplificativo della codificazione di un metodo creativo totalmente moderno, messo a punto tra gli anni Sessanta e i Settanta (stima 125-150 mila euro).
A questi si aggiunge anche un capitolo dedicato al design. La sezione offre una panoramica di oggetti e disegni inediti di Gio Ponti, come il “Tavolino negativo-positivo” prodotto da Fontana Arte, proveniente dalla sua casa milanese di via Dezza ed esposto anche alla Triennale di Milano nel 2014 (3-5 mila euro) e l’iconica “Bottiglia mamma” prodotta da Domenico Minganti per la Cooperativa ceramica di Imola, raro esempio della serie delle bottiglie viventi ideate sulla falsariga delle opere di Giorgio Morandi (stima 5 mila-8 mila euro).
Impreziosiscono il catalogo, la cui base d’asta complessiva è 1,2 milioni, alcune incursioni nell’arte degli anni Duemila, come l’opera dell’artista colombiano Oscar Murillo “Middle-age-white” (2012) in tecnica mista su tela, top lot dell’intera vendita (stima 140-160 mila euro).
Non può mancare infine un omaggio alla città di Torino e a una delle sue artiste più rappresentative, Carol Rama. Della pittrice scomparsa nel 2015 sono proposte l’inedita e precoce “Composizione C.N.3” (stima 50-70 mila euro) realizzata durante il periodo di affiliazione al gruppo Movimento d’Arte Concreta, e “La Mucca pazza” del 1998, simbolo del ritorno a quella che, negli anni Settanta, segnò una svolta: l’uso di camere d’aria e guarnizioni alla stregua di pittura su tele monocrome (stima 20-30 mila euro).
Filippo Bolaffi, amministratore delegato Aste Bolaffi: «Il prestigio dei dipinti selezionati conferma quanto il dipartimento di Arti del Novecento si sia consolidato in poco più di un anno. Con questo catalogo la nostra casa d’aste è in grado di soddisfare ogni tipologia di collezionista d’arte, grazie all’ampia rosa di offerte proposte: da capolavori e iconici oggetti di design a stampe e multipli da poche centinaia di euro, ognuno potrà portarsi a casa un pezzo di storia del Novecento».
L’asta sarà preceduta dall’esposizione delle opere aperta al pubblico da venerdì 3 novembre presso la storica sede Bolaffi di Torino in via Cavour 17, nel cuore della settimana dedicata all’arte dalla città sabauda.