

Amici miei - Atto II

Tony Stark in Iron Man
Gli fa da contraltare il percorso interiore di Omero Battifiori (Nino Manfredi) protagonista di Anni Ruggenti (Luigi Zampa, 1962), uno dei momenti più felici della cinematografia sul fascismo. Omero, assicuratore romano e fascista modello, viene mandato dalla compagnia per cui lavora in un piccolo paesino del sud. Per una serie di equivoci viene scambiato per un gerarca in missione in incognito e perciò circuito dai potentati locali, che lo includono nella loro vita per nascondergli le magagne del regime. I loro tentativi saranno così maldestri, tuttavia, che Omero a poco a poco, in un’esilarante commedia degli errori, scoprirà la tragica verità della dittatura, fatta di un’oligarchia becera e pasciuta a discapito di una moltitudine sempre più vessata e infelice, di una classe dirigente truffaldina e amorale e di intellettuali emarginati.

La locandina degli Anni Ruggenti
Sullo sfondo c’è un affascinante affresco popolare ravvivato da micronarrazioni, un’Italietta di molte, piccole anime, tutte diverse tra loro, di grandi problemi ficcati sotto il tappeto, che crescono a dismisura fino a diventare enormi realtà. E a Omero, che ha capito tutto, ma che non può farci niente “perché qui probabilmente non cambierebbe nulla”, non resta altro che fare le valigie e andare via. Con una fede in meno e la delusione nel cuore.
Santa Nastro
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati