Le orribili cabine elettorali per l’elezione del Presidente della Repubblica
In epoca Covid non era consigliabile l’utilizzo dei classici catafalchi in servizio dal 1992. Si è allora montato una specie di casotto spacciandolo per cabina elettorale. Ma il cattivo gusto e la sciatteria fa più danni di quanto si pensi


I catafalchi per l’elezione del Presidente della Repubblica
LE BRUTTISSIME CABINE ELETTORALI PER IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
ELEZIONI DEL PRESIDENTE. SOLUZIONE? ELIMINIAMO LE CABINE
Non che i catafalchi in uso da 30 anni fossero molto meglio, ma al confronto dell’abuso edilizio che stazionerà nell’emiciclo di Montecitorio in questi giorni meriterebbero l’esposizione in permanenza al Museo del Design della Triennale di Milano. Con menzione per le raffinate citazioni razionaliste e decò. E comunque se proprio il Presidente della Camera non riteneva cosa rilevante curare un minimo la dignità architettonica di questi oggetti che sessanta milioni di italiani osserveranno ogni giorno per una intera settimana convincendosi ancor di più che il senso estetico non conta nulla, poteva anche scegliere una terza strada. Ovvero non montare alcunché. La Costituzione infatti non prevede alcuna cabina elettorale per l’elezione del Presidente della Repubblica, prevede esclusivamente il voto segreto degli elettori. Infatti i catafalchi esistono solo dal 1992, quando l’allora Presidente della Camera Scalfaro li fece montare pur di non dover più sentire le urla di Marco Pannella convinto che senza cabina il voto non poteva essere realmente segreto. Questa volta, considerato il Covid ma soprattutto considerata l’incapacità di progettare – progettare! – anche un microscopico edificio temporaneo, si poteva fare direttamente a meno. E tornare a come s’era sempre fatto prima degli Anni Novanta. Piuttosto che il cattivo gusto, meglio nulla.
-Massimiliano Tonelli
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